In questi giorni la nostra professione è stata nuovamente oggetto di attacchi e di tentativi di ridurla alla pura attività clinica.
Prendiamo atto del fatto che non solo il comune cittadino ma anche gli organi di informazione e, cosa ancora più grave, i colleghi medici chirurghi, il personale sanitario e la classe politica, spesso ignorano quali siano le specificità della nostra categoria: professionisti medici con infinite specializzazioni, alcuni dei quali con consolidate ed altissime competenze in campo virologico, infettivologico ed epidemiologico.
È allarmante come, in un paese moderno, i più non sappiano che la salute umana è affidata anche ai medici veterinari e che attività quali il monitoraggio e il controllo delle malattie zoonotiche anche epidemiche, il controllo dell’intera filiera degli alimenti di origine animale inclusi i controlli di frontiera e tutte le attività analitiche afferenti, la farmacosorveglianza e il controllo della diffusione dell’antibiotico-resistenza sono di nostra esclusiva competenza.
La figura del medico veterinario, o come troppo spesso nominato “veterinario”, scissa dalla propria dignità di medico, che dovrebbe occuparsi solo di cani o solo di polli (per citare alcune delle dichiarazioni degli ultimi giorni), non corrisponde ai percorsi di specializzazione di molti colleghi e colleghe che si sono formati per lavorare a tutela della salute pubblica, nelle aziende sanitarie, negli istituti zooprofilattici, nel Ministero della Salute, nell’università e nella ricerca e che hanno il diritto, nonché il dovere, di spendere al meglio la propria professionalità a vantaggio di tutti.
Il nostro dovere di medici è di essere competenti, aggiornati e intellettualmente onesti.
Il dovere di chi parla con noi e di noi è di utilizzare i termini giusti e di informarsi su quelle che sono le nostre reali competenze e capacità, rispettando interlocutori che mai hanno osato esprimere un parere su temi che non fossero di loro pertinenza.
Il dovere di chi ci rappresenta è assumere una posizione chiara, collegiale e autorevole.
In una società civile, consapevole di essere di fronte a una grande emergenza sanitaria che si colloca nell’interfaccia uomo-animale, la responsabilità e l’onestà vorrebbero che si raccogliessero i contributi migliori dalle competenze migliori.
I medici veterinari hanno queste competenze.
L’Associazione Donne Medico Veterinario ADMV vuole esprimere pertanto la massima solidarietà a tutti i colleghi e colleghe, che sono stati oggetto di ironia e di attacchi, e invita ogni medico veterinario a impegnarsi perché questa categoria, troppo invisibile e silenziosa, che lavora da sempre nell’ombra per tutelare la salute di tutti, riconquisti la propria autorevolezza e visibilità.
ADMV Associazione Donne Medico Veterinario